Il CSS (Combustibile Solido Secondario) è un rifiuto travestito da combustibile
Falso. Al di là degli aspetti normativi che lo regolamentano, dal punto di vista tecnico e pratico non è corretto definire il Combustibile Solido Secondario (CSS) semplicemente un rifiuto. Tale combustibile, infatti, deriva da una serie di particolari trattamenti fisici e meccanici del rifiuto solido urbano indifferenziato (RSU), che avvengono a valle della raccolta differenziata, accrescendone il valore e rendendone possibile un impiego, quale apportatore di calorie in un sistema di combustione, il cui scopo non è l’incenerimento di un rifiuto, ma la fabbricazione di un prodotto (cemento). Tanto ne consente un utilizzo, che è alternativo allo smaltimento in discarica e all'incenerimento e sfrutta un processo di combustione comunque esistente con finalità produttive.
Dal punto di vista normativo, poi, a seguito dei suddetti trattamenti, nel rispetto di talune rigorose condizioni dettate dal D.M. n. 22 del 14 febbraio 2013, il rifiuto così recuperato cessa di essere tale ed è riconosciuto come prodotto combustibile alla stregua dell’Allegato X della Parte Quinta del D.Lgs 152/2006. In tali casi, è quindi la lavorazione effettuata sul rifiuto che ne determina la trasformazione in un prodotto.
L’utilizzo del CSS è previsto dalle migliori tecnologie disponibili (MTD) di settore e rispetta la gerarchia UE dei rifiuti, si colloca a valle del riciclo e del recupero di materia imponendo il recupero energetico, prima dello smaltimento in discarica.